Storia

La prima testimonianza di un territorio con un toponimo simile all'attuale Franciacorta, Franzacurta, si trova negli Statuta Communis Civitatis Brixiae, del 1277, contenuti all'interno del codice Queriniano. Il termine era attribuito ad una zona comprendente i comuni di Urago (ora Urago Mella, Frazione di Brescia), Rodengo (dal 1927 parte del comune di Rodengo-Saiano), Ronco e Sale (ora frazioni del comune di Gussago) e lo stesso Gussago. Essi vengono citati in quanto ingiunti a pagare un contributo per la costruzione di un ponte sul fiume Mella. Non si conoscono altre evidenze oggettive sull'esistenza di una Franciacorta comprendente altri territori.

Grazie allo statuto del Doge Francesco Foscari, nel 1429 vennero fissati per la prima volta i confini dell'area chiamata Franciacorta. Al territorio così definito appartenevano la Quadra di Rovato e quella di Gussago che comprendevano i seguenti comuni: Rovato, Coccaglio, Erbusco, Calino, Cazzago, Camignone, Bornato, Passirano, Paderno, Gussago, Brione, Cellatica, Sale, Castegnato, Ronco, Rodengo, Saiano, Ome, Monticelli Brusati, Valenzano, Polaveno, Provezze e Provaglio. Dalla definizione del Foscari erano esclusi i comuni della quadra di Palazzolo che invece ora sono considerati parte della Franciacorta ossia Adro, Capriolo, Colombaro, Nigoline e Timoline.


Territorio

La Franciacorta attuale comprende un territorio che si estende sulla superficie dei seguenti comuni, tutti situati in provincia di Brescia: Adro, Capriolo, Castegnato, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Ospitaletto, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d'Iseo, Rodengo-Saiano e Rovato.

Il territorio, per lo più collinare e anticamente cosparso di boschi, è stato ultimamente trasformato con l'impianto di numerosi vigneti che ne caratterizzano la peculiarità.

Gli enti locali sono impegnati a salvaguardarne l'aspetto paesaggistico e conservativo sia dal lato fisico che dal punto di vista storico-culturale: numerose infatti le testimonianze architettoniche dell'antichità (monasteri, chiese, abbazie, ville e castelli dell'epoca medioevale).

Al confine meridionale della Franciacorta è situato il Monte Orfano, che raggiunge 451 m di altitudine massima.

Aspetto importante: il territorio tradizionalmente e localmente considerato "Franciacorta" è più esteso di quello rigorosamente rientrante nella relativa denominazione Franciacorta.


Viticoltura antica

Sulle colline della Franciacorta la vite è stata impiantata fin dalle epoche più remote. Ne sono una prova i rinvenimenti di vinaccioli di epoca preistorica e materiale archeologico rinvenuto un po' su tutta la zona oltre alle diverse testimonianze di autori classici, da Plinio a Columella a Virgilio e sappiamo anche dei popoli che si stanziarono nella Franciacorta e che conosciamo anche attraverso testimonianze storiografiche: i galli Cenomani, i Romani, i Longobardi. Eccezionale è il reperto archeologico rappresentato da un grandioso architrave di tempio che, proveniente da Erbusco, fu portato a Brescia e ora è murato a vista nella facciata del palazzo del Monte di Pietà della Loggia.


Viticoltura moderna

Pur vantando una lunga storia, il nuovo corso della vitivinicoltura della Franciacorta inizia a tutti gli effetti al principio degli anni sessanta con la nascita delle prime cantine.

Sul finire degli anni settanta l'enologia italiana visse una fase di grande fermento e in Franciacorta diversi imprenditori investirono e puntarono sulla coltivazione della vigna. Infatti, ancora oggi moltissime cantine che producono Franciacorta (tra le quali diverse appartenenti alle prime quindici) sono state fondate da imprenditori bresciani nei classici settori economici diffusi in provincia.

Da lì la crescita è stata rapidissima fino ad arrivare all'odierna Franciacorta, zona vinicola italiana di sicuro riferimento nazionale per quanto attiene la produzione di metodo classico.

La produzione e commercializzazione di bollicine vi è andata assumendo un'importanza sempre maggiore negli ultimi vent'anni, tanto da fregiarsi del marchio DOCG e farsi conoscere nel mondo enologico per l'alta qualità raggiunta. Il nome "Franciacorta" è nel tempo diventato sinonimo del medesimo spumante DOCG prodotto nei numerosi vigneti della zona.

Dal luglio 2008, con la pubblicazione del nuovo disciplinare, il nome della DOC "Terre di Franciacorta", utilizzata per i vini fermi rossi e bianchi, è stato sostituito con Curtefranca[52].

La superficie vitata oggi in Franciacorta supera di poco i duemila ettari. L'incremento di tale superficie che nel primo decennio degli anni 2000 è stato considerevole, oggi ha subito una brusca frenata, complice anche la crisi globale, e per i prossimi anni non si prevedono ulteriori importanti sviluppi della crescita. Questo rallentamento è anche dovuto ad alcune scelte del consorzio Franciacorta volte a non creare un eccesso di offerta al fine salvaguardare i produttori attualmente presenti sul territorio.


Fonte: wikipedia